XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
L’esistenza umana è caratterizzata da un desiderio di eternità insito nella stessa natura umana. La scienza può constatare la morte del corpo, ma non può dire niente che riguarda tutta l’ampiezza della persona umana, soprattutto lo Spirito. Se il progetto-uomo si bloccasse con la morte del corpo, se non sconfinasse al di là dello spazio e del tempo e non si addentrasse nella eternità attraverso l’immortalità, verso l’assolutizzazione della persona, la vita sarebbe davvero «una passione inutile» (Sartre) e l’uomo resterebbe insignificante nel mondo.