IV Mistero della Luce | La Trasfigurazione di Gesù
Proviamo a meditare con gli occhi di Maria…
I discepoli non riuscivano a comprendere i discorsi nei quali Gesù parlava di sofferenza, di tradimento e di morte. Tra loro cominciò ad esserci agitazione che in realtà era solamente rivelatrice di un qualcosa di ancora più recondito, un’emozione nascosta nel profondo del cuore…la paura. Purtroppo gli apostoli, come spesso già era accaduto, non riuscivano ad andare oltre, rimanevano intrappolati nella paura della sofferenza e della morte tanto da riuscire a non capire che Gesù non poneva la morte come fine di tutto ma parlava anche di glorificazione e risurrezione. Era inconcepibile credere che Colui che stava mostrando il vero volto di Dio, Colui che era nel mondo per liberare l’uomo potesse soffrire e morire, pertanto Gesù comprese che c’era il bisogno di una prova che mostrasse come il Signore sarebbe risorto.
Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e portati sul Tabor, lì dinanzi a loro si trasfigurò e mostrò loro il Suo vero volto, la Sua trascendenza, la Sua natura divina. Ecco la prova di cui avevano bisogno, e qui, per la seconda e ultima volta, si ode la voce del Padre, che come nel battesimo al Giordano, mostra definitivamente il mistero che avvolge Gesù. Per i tre prediletti viene anticipata quella trasfigurazione che tutti vedranno non sul Tabor, ma sul Calvario in cui Gesù mostrerà la sua divinità attraverso il volto sfigurato.
Dopo quest’avvenimento, il cammino di Gesù verso Gerusalemme subisce una svolta, quei discorsi di sofferenza e morte vengono permeati di un nuovo significato, da una nuova consapevolezza. Percepivo, vedendo Gesù, che l’ora stava per giungere e presto nel volto martoriato di mio Figlio, avrei continuato, con i miei occhi, a contemplare quel volto trasfigurato di Gesù che ho sempre visto.