Il GaMis compie 100 anni
Il Gruppo di Animazione Missionaria (GAMis) del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni si chiamava in origine Circolo Missionario S. Francesco Saverio. Dal suo diario di fondazione cogliamo gli eventi che lo hanno originato come pure possiamo raggiungere con freschezza quelle finalità che il primo gruppo si diede e che via via sono poi maturate negli anni e si sono meglio definite.
In principio, infatti, questa passione missionaria era ristretta all’iniziativa privata di qualcuno dei seminaristi che da solo, o con l’aiuto di altri che condividevano con lui questo ideale, mandava qualche aiuto in favore delle missioni e coltivava la propria spiritualità in tono missionario. Piano piano, però, dopo una conferenza sulle missioni, tenuta in occasione dell’accademia dell’Epifania da un teologo, il seme gettato germogliò. Infatti, per iniziativa di alcuni alunni del Leoniano fu istituita un’unione spirituale con a capo il padre spirituale del seminario, che si riuniva ogni mese per comunicarsi idee e stimolarsi a vicenda nella spiritualità missionaria.
In realtà, lo scopo di questa unione non era esclusivamente missionario, ma l’attenzione e l’aspirazione dei suoi componenti per esso era preponderante. Appariva, in particolare, dalla speciale predilezione per pratiche spirituali che avevano come intenzione l’espansione delle opere missionarie, la propagazione della fede, la conversione dei governi
Nel 1922 fu presentata finalmente la proposta esplicita di dare un’identità formale a questa organizzazione. Tale proposta venne accolta dai formatori di allora per cui, dalla semplice espressione di pochi, la realtà divenne espressione riconosciuta dell’intera comunità leoniana. Fu così che domenica 25 novembre 1923 alle 18,30, nella sala dei Teologi 2, fu aperta la seduta — presieduta dal padre spirituale e alla presenza di tutti gli alunni — che istituì il Circolo Missionario S. Francesco Saverio. Questi fu proclamato santo da papa Gregorio XV nel 1622. Fu pioniere nella diffusione del cristianesimo in Asia e la Chiesa cattolica lo ha proclamato patrono delle missioni insieme a santa Teresa di Lisieux nel 1927.
Il 13 marzo 2018 è stato rinnovato il logo del GAMis che nel complesso si è però mantenuto abbastanza fedele alla versione precedente. Si è scelto, infatti, di non stravolgerlo troppo per mantenere una certa continuità con il grande lavoro fatto dai predecessori. L’aggiunta sostanziale è stata una croce, che segna l’inizio del nostro lavoro e del nostro impegno, come il suo culmine. Per questo motivo e per il grande affetto che i padri missionari — inviati dalla Missio — hanno nei nostri confronti, abbiamo scelto di adottare proprio la croce da loro elaborata. Anche il globo terrestre è stato ingrandito a significare come l’attenzione missionaria non debba essere esclusivamente diretta a qualche posto specifico ma piuttosto rivolta al mondo nella sua interezza, a partire però dai luoghi in cui abitiamo e svolgiamo la nostra testimonianza. Infine, abbiamo aggiunto il nome del nostro Collegio Leoniano, proprio perché è al suo interno e tramite esso che svolgiamo al meglio il nostro incarico come gruppo GAMis. In sintesi, questo “nuovo” logo non vuole affatto significare un distacco dal passato ma vuole essere segno ancora più efficace di una continuità con la lunga storia, quasi secolare, che caratterizza il gruppo missionario di questo seminario.
Attualmente il GAMis si prepara a vivere il Centenario dalla fondazione (1923-2023). Vogliamo rilanciare e mantenere viva la dimensione missionaria nella comunità del Seminario, allargando l’orizzonte della fede e della vocazione e stimolando l’annuncio kerigmatico di cui ci facciamo carico, che passa attraverso una carità fattiva. Per questo il gruppo propone solitamente alcune iniziative proprie durante l’anno formativo: il primo e principale di questi momenti è sicuramente la visita di un padre missionario mandato da Missio che con la sua testimonianza ci dona ogni volta di vivere con rinnovata freschezza quello slancio missionario che alimenta la nostra spiritualità. Siamo sempre grati ai padri missionari che vengono da noi in visita: la loro vita consacrata e donata partecipa della missione della Chiesa mediante una piena dedizione a Cristo e ai fratelli, testimoniando la speranza del Regno celeste.
Durante l’anno, poi, partendo sempre dalla preghiera e lasciandoci guidare dal soffio dello Spirito, cerchiamo di mettere in pratica la nostra piccola dedizione missionaria attraverso iniziative caritative di sostegno di microprogetti, come l’elargizione di una borsa di studio per un seminarista delle chiese di missione. Inoltre, per noi è fondamentale la formazione e la conoscenza degli altri gruppi GAMis presenti sul territorio nazionale. L’occasione poi dell’annuale Convegno Nazionale Missionario ci sensibilizza a quell’attenzione tipicamente missionaria da cui non si può prescindere nella vita della Chiesa di oggi e che papa Francesco sollecita e stimola in ogni suo intervento.
Quello che, come gruppo di animazione, cerchiamo di trasmettere a partire dalla preghiera e a seguire nelle attività di carità missionaria è quel vivere la vita personale di cristiani e di futuri sacerdoti in chiave prettamente missionaria. Come ci ha esortato il Papa a inizio anno: siamo inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo.
Paolo Larin
Seminarista al IV anno di formazione