Triduo Mater Salvatoris 2019 | III Giorno
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 28-37)
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Spunti per la meditazione
Maria e il Memoriale del Signore
Uno dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II è stato il risveglio liturgico.
La Parola programmatica è “partecipazione” e questa ha spinti i fedeli a fare del mistero pasquale, attualizzato nella Celebrazione Eucaristica, il centro della vita, la sorgente, il traguardo del rinnovamento ecclesiale.
Il Concilio esorta a promuovere il culto mariano “specialmente liturgico” (LG 67) per evitare che esso diventi marginale e staccato dal centro della vita dei fedeli.
La riflessione teologica sottolinea soprattutto che l’Eucaristia è il memoriale della morte e resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.
Nell’Eucaristia l’avvenimento centrale attualizzato attraverso il rito sacramentale è il Mistero della Pasqua in cui il Cristo ha operato la redenzione degli uomini e instaurato il nuovo patto di alleanza.
Se l’Eucaristia fa rivivere il Mistero pasquale attualizzandolo, ci mette anche in contatto con Maria “congiunta indissolubilmente con l’opera della salvezza del suo Figlio” (LG 56 e 58)
Maria è sotto la croce non come spettatrice ma come Colei che svolge un compito di speciale collaborazione alla salvezza degli uomini.
Senza dubbio nell’Eucaristia è presente il Cristo glorioso che riassume in sé il Mistero salvifico fonte di perdono e di vita per l’uomo di ogni tempo.
Partecipando all’Eucaristia il fedele entra in contatto con Cristo e con quanto Egli fece e soffrì per noi.
Ora l’evento della passione non sarebbe integralmente rivissuto e attuato nell’Eucaristia se mancasse la memoria di Maria.
San Giovanni Paolo II nella Lettera enciclica “Ecclesia de Eucharistia” offre un approfondimento originale affermando che l’Eucaristia attualizza ciò che al Golgota “Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore” ossia l’evento in cui “a lei consegna il discepolo amato e, in lui, consegna ognuno di noi: Ecco tuo Figlio” (EE 57).
Il memoriale Eucaristico riattualizza anche questo affidamento per cui “vivere nell’Eucaristia il memoriale della morte di Cristo implica anche ricevere continuamente questo dono. Significa prendere con noi – sull’esempio di Giovanni – colei che ogni volta ci viene donata come madre. Significa assumere l’impegno di conformarci a Cristo, mettendoci alla scuola della madre e lasciandoci accompagnare da Lei” (EE 57).