III Mistero Gaudioso | La nascita di Gesù
Proviamo a meditare con gli occhi di Maria…
Giunti a Betlemme, io e Giuseppe ci guardavamo intorno e non sapevamo dove andare. Era una sera particolarmente fredda. Il tempo giunse a compimento; stavo per partorire. Giuseppe correva per tutto il villaggio in cerca di una locanda ma non c’era posto per noi. D’un tratto Giuseppe vide una grotta dove riposavano gli animali e decidemmo di andare lì. Gesù nacque, successe tutto molto in fretta e la grotta si inondò di una grande luce mai vista prima. Il re del mondo era nato nel più umile dei luoghi. Era bellissimo. Il suo pianto squarciava il silenzio che era calato, sembrava che il mondo si fosse fermato improvvisamente. Lo avvolsi in fasce e non c’era altro posto in cui deporlo se non una mangiatoia. Guardai il Suo volto commossa e lo strinsi a me, adorandolo; il Verbo si era fatto carne ed io Lo stringevo tra le mie braccia, come la più tenera delle madri. Il mio cuore traboccava di gioia, era Dio, ma era anche un bambino, mio Figlio. Giuseppe non faceva altro che guardarlo, sembrava intimorito e, quando anche lui lo prese fra le braccia, scoppiò in pianto. Era stato scelto come custode e padre terreno del Figlio di Dio.
Improvvisamente sentimmo voci soavi che cantavano e molti pastori entrarono nella grotta, come se qualcuno avesse detto loro che cosa fosse accaduto. Si inginocchiarono, cercando di vedere il Bambino, nello stupore mio e di Giuseppe, che ancora non riuscivamo a comprendere pienamente. Da quel giorno cominciai a meditare e a custodire nel mio cuore tutto ciò che riguardava la vita di Gesù, rinnovando, nel segreto, il mio “Eccomi” ad ogni dubbio.