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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

L’esistenza umana è caratterizzata da un desiderio di eternità insito nella stessa natura umana. La scienza può constatare la morte del corpo, ma non può dire niente che riguarda tutta l’ampiezza della persona umana, soprattutto lo Spirito. Se il progetto-uomo si bloccasse con la morte del corpo, se non sconfinasse al di là dello spazio e del tempo e non si addentrasse nella eternità attraverso l’immortalità, verso l’assolutizzazione della persona, la vita sarebbe davvero «una passione inutile» (Sartre) e l’uomo resterebbe insignificante nel mondo.

XXXI Domenica del T.O.

Di fronte alle parole e ai gesti generosi di Zaccheo, Gesù afferma: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”. Da ricco di denaro e da povero nel cuore, Zaccheo è divenuto più povero nei suoi averi, ma più ricco di spirito: è divenuto seguace di Gesù dimostrandolo immediatamente sul posto, nello spogliamento dei suoi beni. Lui dà i suoi beni e Gesù gli dona la salvezza: e questa gli viene donata quando si è svuotato delle cose.

XXX DOMENICA DEL T.O. [C]

“Vuoi sapere perché a me tutto il mondo mi venga dietro? Quelli occhi santissimi [cioè di Dio] non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insufficiente, né più grande peccatore di me […] non ha trovato sopra la terra e perciò ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e la bellezza e sapienza del mondo, acciò che si conosca che ogni virtù e ogni bene è da Lui.”

XXIX DOMENICA del T.O. [C]

«Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù… annuncia la parola». Non è una possibilità! È un imperativo! Ogni cristiano deve essere un annunciatore della Parola di Dio: se non lo fa, spreca la grazia che gli è stata donata e rimpoverisce, oltre che gli altri, anche sé stesso.