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#ANNUNCIO1 – Sinodo

Fare spazio, essere recettivi è per Gesù, come per la lunga tradizione d’Israele che recita ogni giorno l’invito all’accoglienza dell’alterità («Ascolta Israele…», cf. Dt 6,4) alla base del cammino e del discernimento comunitario. È, per noi discepoli di oggi, stile essenziale del processo sinodale, capacità di apertura all’azione dello Spirito che «parla» lì dove si fa spazio filiale e fraterno, lì dove c’è uno che «si fa piccolo per il Regno».

XXXI Domenica del T.O.

Di fronte alle parole e ai gesti generosi di Zaccheo, Gesù afferma: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”. Da ricco di denaro e da povero nel cuore, Zaccheo è divenuto più povero nei suoi averi, ma più ricco di spirito: è divenuto seguace di Gesù dimostrandolo immediatamente sul posto, nello spogliamento dei suoi beni. Lui dà i suoi beni e Gesù gli dona la salvezza: e questa gli viene donata quando si è svuotato delle cose.

XXX DOMENICA DEL T.O. [C]

“Vuoi sapere perché a me tutto il mondo mi venga dietro? Quelli occhi santissimi [cioè di Dio] non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insufficiente, né più grande peccatore di me […] non ha trovato sopra la terra e perciò ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e la bellezza e sapienza del mondo, acciò che si conosca che ogni virtù e ogni bene è da Lui.”

XXIX DOMENICA del T.O. [C]

«Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù… annuncia la parola». Non è una possibilità! È un imperativo! Ogni cristiano deve essere un annunciatore della Parola di Dio: se non lo fa, spreca la grazia che gli è stata donata e rimpoverisce, oltre che gli altri, anche sé stesso.