La vita straordinaria del prof. Angelo Molle
Ricordo del prof. Angelo Molle (1967-2016)
raccontata dal prof. Filippo Carcione, suo fraterno amico…
Signore,
tu hai pronunciato il mio nome e io canto il miracolo della vita.
Voglio cantare con la vita i prodigi della grazia: tutto è grazia e amore!
Tu, Signore, mi tieni per mano e io capisco che cos’è l’amore.
Che io ti ami, o Dio, non è strano, poiché sono debole e bisognoso. Ma che Tu mi ami questo sì che è meraviglioso e sorprendente.
Quando verrà il giorno in cui mi dimenticherò che la vita è un atto di amore, quello sarà un giorno in cui mi sentirò sconfitto.
Tu mi vuoi, Signore, con le mani vuote di me e il cuore pieno di Te.
La mia fede è un domani che c’è sempre, un domani che è la terra della speranza. Io non so se oggi credo: so che ieri ho creduto, che ho gridato verso di Te, che ho cercato il tuo volto, la tua mano, il tuo cuore.
Mio Dio, quando giungerà per me una sera burrascosa e non verrò a chiederti una mano, perché ho perso la strada… quella sera ti prego, non dimenticarti di me.
Nulla mi manca e a tutti posso dare qualche cosa, perché Tu, Signore, colmi la mia povertà.
Ora devo rispondere, ora devo essere coerente, ora devo percorrere fino in fondo il tratto di strada che mi sta davanti.
A me che cerco, sulle strade della vita, uno sguardo d’amore sincero, dona, Signore, di scoprire il tuo volto amico e fa che diventi un vero testimone della Tua Parola.
Angelo Molle
documento olografo rinvenuto tra gli appunti del professore