Festa Centenario del GAMis
Il 23 ottobre 2023 la Comunità del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni ha festeggiato i primi cento anni del GAMis (Gruppo di Animazione Missionaria). Il Gruppo vede la luce nel 1923 per volontà di alcuni seminaristi che commossi dalla testimonianza missionaria raccolta nel corso di un convegno, manifestano ai loro formatori il desiderio di fondare una realtà di animazione missionaria tra le mura del Leoniano.
«È opportuno celebrare gli anniversari – ha dichiarato il presidente GAMis emerito Lorenzo Ambrosi – in quanto ciò alimenta lo sforzo permanente dell’impegno ed innesca utili processi di revisione». A tal proposito si sono indicati tre passaggi fondamentali per innescare tali processi: la presa di coscienza della realtà; l’assunzione di alcune domande; l’avere chiara la mèta da raggiungere. L’essere testimoni può essere la pista verso cui incamminarsi. Difatti, continua Lorenzo, «è testimone chi parla con il suo essere: essere vita donata e principio di comunione. Per l’uomo evangelico, messaggero e messaggio coincidono».
Un saluto a sorpresa, in video messaggio, ci è stato offerto da Mons. Rino Fisichella – pro-prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione. Egli afferma che «l’evangelizzazione è la natura stessa della Chiesa. Ognuno deve sentire questa necessità. La gioia che ciascuno ha vissuto deve essere condivisa, non può essere tenuta». Ai presenti – la Comunità del Seminario, la comunità discente dell’Istituto Teologico Leoniano, le équipe missionarie diocesane della regione Lazio – ha rivolto questa esortazione: «Non stancatevi mai di portare questo annuncio di gioia e di grazia!».
Momento centrale è stata la conferenza di padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali e dell’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese del Vicariato di Roma. Il suo intervento – dal titolo Missione senza confini: il magistero di papa Francesco alla luce dell’Evangelii Gaudium – è iniziato con la richiesta di vivere il discernimento, non solo di spiriti buoni o cattivi, ma che ha a che fare con una scelta di campo. «Bisogna vedere se facciamo funzionare non solo i neuroni della testa, ma quelli dell’animo» per «dare ragione della propria fede». In questo discernimento, vero protagonista della missione è lo Spirito Santo. Lo ricorda lo stesso papa in questa esortazione apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale: c’è necessità oggi di una vera spiritualità, una spiritualità sana.
Padre Giulio ha riconosciuto in papa Francesco questo grande merito: l’aver posto il tema della missione al primo posto dell’agenda della Chiesa. «La gioia del vangelo – ha così concluso – riempie la vita di coloro che si lasciano salvare da Gesù Cristo, da coloro che si lasciano salvare dall’isolamento. Oggi se siamo qui è perché abbiamo ricevuto una chiamata». L’augurio per noi è che possiamo davvero servire la causa del Regno di Dio. L’orizzonte è quello del Regno, i valori del Regno: pace, giustizia, solidarietà, bene comune, rispetto del creato. Sono beni fondamentali e noi siamo chiamati ad una decisa assunzione di responsabilità.
A seguire ci sono stati dei Workshop, laboratori su alcuni estratti dell’Evangelii Gaudium. Tante condivisioni di esperienze e di proposte. Tutto questo materiale sarà raccolto in una successiva pubblicazione che vorrà proprio essere la base per il prosieguo dell’animazione del gruppo missionari.
Dopo il pranzo, con pietanze preparate dai seminaristi, caratterizzato da cibi etnici che hanno raccontato la ricchezza culturale della comunità del seminario, il pomeriggio è proseguito con la fiera missionaria, a cura di alcune esperienze diocesane missionarie: gli amici Giovani Costruttori, diocesi di Albano, che curano una missione in Sierra Leone; gli amici della diocesi di Latina, che curano una missione in Albania; gli amici della Comunità Missionaria della Trinità, diocesi di Frosinone, che curano una missione a Jundiaì (Brasile).
La giornata del Centenario si è conclusa con un momento di preghiera, al termine della quale il GAMis ha fatto dono, ai partecipanti, di una gift box: un messaggio missionario, ovvero l’augurio che quanto si è celebrato nella giornata dedicata al centenario possa essere condiviso e testimoniato lì dove si abita, per portare la gioia del Vangelo, guardando all’amicizia fraterna che i discepoli missionari hanno sperimentato stando con Gesù.
Paolo Larin