Lectio mensile
Dal libro di Osea (11,1-9)
1Quando Israele era fanciullo,
io l’ho amato
e dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
2Ma più li chiamavo,
più si allontanavano da me;
immolavano vittime ai Baal,
agli idoli bruciavano incensi.
3A Èfraim io insegnavo a camminare
tenendolo per mano,
ma essi non compresero
che avevo cura di loro.
4Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d’amore,
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.
5Non ritornerà al paese d’Egitto,
ma Assur sarà il suo re,
perché non hanno voluto convertirsi.
6La spada farà strage nelle loro città,
spaccherà la spranga di difesa,
l’annienterà al di là dei loro progetti.
7Il mio popolo è duro a convertirsi:
chiamato a guardare in alto,
nessuno sa sollevare lo sguardo.
8Come potrei abbandonarti, Èfraim,
come consegnarti ad altri, Israele?
Come potrei trattarti al pari di Adma,
ridurti allo stato di Seboìm?
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
9Non darò sfogo all’ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Èfraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò da te nella mia ira.
- Lectio
Attività profetica tra il 750-725
Regno del Nord politicamente ed economicamente più forte del Regno di Giuda.
Autonomia politica dall’Egitto e dalla Mesopotamia.
Nel tempo di Osea si fa sentire l’invasione assira.
Osea condanna i ricchi del suo popolo e accusa il popolo di tradimento e di prostituzione.
Israele ha tradito l’amore di Dio-sposo e padre/madre per rincorrere gli amanti.
Israele non sa riconoscere nella sua esperienza l’amore appassionato di Dio che lo ha liberato dall’Egitto per fargli dono della Terra.
Israele ha riposto fiducia negli idoli (vv. 1-2)
Ricchezza e benessere sono occasione per dimenticare Dio (sposa che abbandona lo sposo).
Osea “sceneggia” nella sua vita il tradimento.
Storico il matrimonio di Osea?
Verosimile: anche altri profeti “significano” con situazioni della loro vita la parola che annunciano.
Certamente Osea ha vissuto un’esperienza in cui vede rispecchiata la vicenda del popolo.
B) Meditatio
In Osea troviamo, intrecciate, due simbologie dell’amore:
- Amore sponsale che resiste, perdona, accoglie, dà un’ulteriore possibilità nonostante tradimenti e delusioni.
- Amore paterno/materno per il proprio figlio che viene amato, custodito, accompagnato, difeso, educato….
L’amore di Dio sponsale e paterno/materno trova espressione non solo in Osea ma in tutta la letteratura profetica: è amore viscerale immutabile, che non dimentica il popolo.
A differenza di una possibile madre snaturata che potrebbe perfino dimenticarsi del proprio bimbo, Dio si china sul popolo (su me) per accostarlo alla sua guancia, nutrirlo, insegnargli a camminare.
Dio nel suo amore è fedele e paziente
L’ amore di Gesù (Incarnazione dell’Amore di Dio) per il ricco di Mc 10, 17-30 (XXVIII T.O./B, 10-10-2021): ὁ δὲ Ἰησοῦς ἐμβλέψας αὐτῷ ἠγάπησεν αὐτὸν, «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò».
L’amore di Gesù raggiunge il ricco prima ancora che questi mostri la sua reazione alla proposta di Gesù. È, quello di Gesù, un amore incondizionato….
L’incontro con Gesù, e con la sua parola mi “evangelizza” e mi spinge sempre più decisamente a rivedere il mio concetto di Dio: non un Dio padrone da temere ma l ‘ābā/babbo.
Comunque, l’amore di Dio rimane infinitamente più grande, più perfetto e più totalizzante di quello di qualsiasi uomo/donna.
Ce lo conferma lo stesso Osea: «perché Io sono Dio e non uomo» (v.9).
Un Dio che è infinitamente padre/madre e che lo è in modo infinitamente perfetto «perché io sono Dio e non uomo».
- Quante volte la mia esperienza di peccato, tradimento, infedeltà, si è aperta (o non si è aperta) all’esperienza dell’abbraccio dell’ābā annunciatomidal Vangelo di Gesù?
- C’è stata qualche occasione in cui non ho avuto fiducia/fede e non mi sono abbandonato all’amore e al perdono?
- C’è qualche angolo, qualche camera della mia vita in cui non lascio entrare nessuno, neppure Gesù?
- Oratio- contemplatio
Sentirmi il destinatario dell’amore paterno/materno di ābā che non è un uomo…ma Dio!
Compongo, con Gesù accanto, il “mio” salmo pasquale (Sal 136) dove il martellante motivo di lode per l’amore eterno di Dio, diventano i momenti della mia vita.
D) Actio…
Riflessione di don Angelo Conti