Una Finestra tra le Stelle – GAVOCanzone
Aprire una finestra e guardare un cielo pieno di stelle è oggi diventato un privilegio di pochi. Questa canzone ci parla proprio di ciò ovvero della capacità di ricominciare a ridisegnare una finestra tra le stelle , a ridisegnare la nostra esistenza. Desiderare è parola impastata di cielo…
De-sidera dal latino “mancanza di stelle”. Il desiderio è il motore dell’esistenza e disegna-re questo cammino significa iniziare a scoprire la vocazione profonda che ognuno di noi ha scritta nel cuore. La vocazione non è altro che quella finestra da disegnare tra i nostri desideri perché essa diventa il canale attraverso cui possiamo incontrare la pienezza che riempie il vuoto dell’esistenza. Sentire che qualcuno disegna per te un progetto, che tesse per te un arazzo fatto di mille intrecci benedetti, un cammino di bellezza, ti cambia davvero l’esistenza. Questa canzone diventa così, rileggendola, un’invoca-zione verso il Signore al quale si chiede con insistenza di disegnare una finestra d’amore possa riportare la mia vita a una condivisione con il cielo, con l’eterno, con Lui.
Cambio faccia
cambio modo di pensare
se una goccia
di una lacrima versata
ti accarezza
il viso mentre ridi
e dici che è la pioggia.
Ed è più dolce
la paura se mi
tieni in un tuo abbraccio
riesco a sentire anche
il profumo della notte
mentre continui a sorprendermi.
Basta una lacrima, basta una paura, basta un nulla per far crollare il cuore di ognuno di noi. Spesso la nostra prima reazione è quella di cambiare e nascondere la verità di noi stessi dietro dei segni esteriori (dire che la lacrima in realtà è una goccia di pioggia). In realtà però quelle lacrime e quei limiti ti rigano il volto, ti rigano la vita. Nel rivolgersi al Signore ci può però essere un cambiamento totale perché lì quella lacrima e quella paura non si possono nascondere e si sente il profumo della notte ovvero dell’oscurità che ci avvolge. Tuttavia però è proprio davanti a Dio che nella nostra verità troviamo il suo abbraccio misericordioso che ridice alla nostra vita che è chiamata a grandi cose.
Disegna una finestra tra le stelle
da dividere col cielo
da dividere con me
e in un istante
io ti regalo il mondo.
Baciarti e poi scoprire
che l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
solo se mi baci te
e non sentire bisogno più di niente.
Il Signore dunque disegna per noi questo progetto di amore che ci conduce verso l’eternità e ci fa scoprire che quella mancanza profonda che sentiamo dentro è mancanza di Lui. Tutto allora diventa dono suo e ridonato a lui. La nostra offerta è a lui. Come in un so-spiro di amore egli ci ha creati (quasi come un bacio tra amanti) quando soffio sulla terra plasmata. Quel sospiro di Dio è quello che tiene in vita ognuno di noi e solo quando ci si lascia toccare dal suo amore percepiamo che non c’è “bisogno più di niente”.
Non fermare
quel tuo modo
di riempire le parole
di colori e suoni
in grado di cambiare
il mondo che non ero
in grado di vedere.
Ed è più dolce
la paura se mi
tieni in un tuo abbraccio
riesco a sentire anche
il profumo della notte
mentre continui a sorprendermi.
Quest’ultima strofa chiude in bellezza questo canto semplice ma che può divenire, se fatta con uno sguardo di fede una preghiera stupenda. Se accettiamo il disegno di amore del Padre, seguendo il Figlio, plasmati dal soffio d’amore dello Spirito scopriamo che nulla ci manca e che il mondo che mi è donato, la storia che abito, la vita che mi è data non è oscura e ripiena di paura e paralisi in cui i miei limiti e le mie lacrime mi hanno racchiuso. Avendo ricevuto questa parola nuova, questo disegno di amore su di me, scopro che prima non ero in grado di guardare la realtà come il luogo in cui vivere l’amore, in cui esprimere la vita, in cui i co-lori dell’eterno possono risplendere. Basta solo far riempire le parole di quella Parola che dona suoni e colori al modo.
Commento a cura del Gruppo di Animazione Vocazionale del Seminario.