San Carlo da Sezze
Carlo da Sezze, al secolo Giancarlo Marchionne (Sezze, 19 ottobre 1613 – Roma, 6 gennaio1670), è stato un religioso italiano dell’Ordine dei Frati Minori Riformati. Nel 1959 è stato dichiarato santo da papa Giovanni XXIII. Figlio di Ruggero e Antonia Maccioni, dopo un’istruzione di base, sicuramente elementare, Giancarlo si rifiutò di proseguire gli studi a causa di un non meglio specificato incidente con il maestro e allora venne avviato dai genitori al lavoro dei campi.
Pronunciato il voto di castità, nel 1636 chiese e ottenne di entrare nella provincia romana dei Frati minori riformati (dal 1897 confluiti nella famiglia francescana dei Frati minori, grazie all’unione operata da Papa Leone XIII); nel 1637 emise la professione religiosa con il nome di fr. Carlo da Sezze.
Ai lavori consueti del suo stato, unì un’insospettabile attività letteraria, con scritti che vanno dall’autobiografia alla teologia mistica; fu consigliere di prelati e di membri dell’aristocrazia romana. Fr. Carlo da Sezze morì a Roma, circondato da una notevole fama di santità e i processi per la definizione canonica della sua santità iniziarono abbastanza presto ma subirono poi una battuta d’arresto a causa della condanna di sua sorella, monaca clarissa a Sezze, emessa dalla congregazione del S. Uffizio.
Per questo la sua beatificazione venne proclamata solo nel 1882 da Leone XIII, mentre per la canonizzazione si dovette attendere il 12 aprile 1959, ad opera di papa Giovanni XXIII. San Carlo da Sezze è l’unico santo canonizzato ad avere ricevuto, in vita, durante l’adorazione dell’Eucaristia, una ferita al cuore causatagli da un “raggio” proveniente dall’ostia consacrata. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa romana di San Francesco a Ripa, dove morì, nella cappella a lui dedicata.