Omnia vincit amor
Tante volte ho il dubbio se sia io a non credere abbastanza nell’amore. Inizio così il commento al cartone animato “Wall-e” poiché mi ha fatto sempre più capire la grandezza e la potenza dell’amore. Questo film parla di due robot intelligenti che trovano uno nell’altro l’amore che gli mancava per dare veramente senso alla loro vita. Questo amore lo traggono dalla visione di una videocassetta in cui vi è un uomo e una donna innamorati che cantano insieme e si stringono la mano.
La storia di base è che la Terra arrivò ad un tale inquinamento che le persone partirono per lo spazio con una grandissima navicella. Mentre l’umanità si trasferiva tra le stelle, si avviava l’operazione di ripulitura del pianeta con la direttiva di tornare una volta che la vita fosse rinata per mezzo di una pianticella. Qua subentra la robot Ive che ispeziona la terra. Là trova il robot Wall-e e inizialmente non lo considera. Quest’ultimo era rimasto l’unico ripulitore sulla terra e aveva bisogno di qualcuno da amare e che lo amasse. Questa necessità fa scaturire in Lui una ricerca affettuosa di Lei. Visto che l’amore genera amore, s’instaura un bel rapporto tra loro. Entrambi si ritrovano a stare insieme e non più a fare qualcosa da soli e ciò fa scaturire l’amore tra loro, poiché si accorgono che il fine della loro creazione è di essere l’uno per l’altra. Sarà proprio questo amore che salverà l’umanità da una chiusura irreversibile su se stessa.
Il film continua che Ive trova la piantina e torna sulla navicella, ma Wall-e la segue rischiando la sua vita. Da quando rientrano sull’astronave si compirà un intreccio di scene da cui trasparirà da una parte la vita “artificiale” degli uomini e dall’altra la vita “vera” di questi due robot. Infatti, questi si sacrificano per il bene degli altri, invece di stare comodi nel proprio mondo.
Alla fine, il super-intelligente computer di bordo cerca di eliminare la piantina per via di un messaggio lasciato quando, alla fine dell’umanità sulla Terra, si ordinava di navigare nello spazio senza più tornare sul Pianeta. Allora Wall-e e Ive cercano di portare la pianta al punto della navicella che avrebbe azionato il ritorno, ma vengono ostacolati fino al punto che Lui si rompe irreversibilmente sacrificando la propria vita per Lei e per l’Umanità. Infine, l’amore vince su tutto e gli uomini ritrovano la forza di aprirsi alla “vera” vita e si mettono all’opera per aiutare i due robot a compiere la missione. La pianta viene messa al suo punto e la Navicella torna sulla Terra.
Nell’ultima scena Ive ripara Will-e con tanti nuovi pezzi, ma ciò fa conseguire che Lui ridiventa una semplice macchina ripulitrice che non la riconosce più. Lei prova di tutto per farlo tornare in sé, ma non ci riesce. Solo quando gli stringe la mano robotica, come nel film dei due innamorati, Will-e la riconosce e i due si abbracciano con tanto amore. Infatti, Will-e aveva vissuto cercando quella mano da stringere che per tutto il film non era riuscito a farlo. Con la visione della Terra piena di verde finisce il cartone animato, il quale porta in sé tutto il bisogno del cuore umano di qualcuno da amare e che ricambi questo amore. E chi può essere questo qualcuno se non il Padre che lo Spirito d’Amore ci ha mostrato per mezzo del Vangelo di Gesù? Infatti, la “Buona notizia” della passione, morte e risurrezione del Figlio di Dio, fattosi uomo per stare vicino a noi, è il messaggio d’amore di Dio che non vuol lasciare soli i suoi amati figli, li vuole far essere quelli che sono e gli vuole stringere la mano per fargli capire che credere nell’amore non è mai abbastanza.
Roma, 29-4-2018 Flavio Emanuele